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Il Critico Interiore: Da Voce Sminuente a Mentore Autorevole

Come il Voice Dialogue trasforma un’antica tensione in una forza al servizio del nostro sviluppo personale e professionale


Tutti conosciamo quella voce interna che giudica, commenta, corregge, critica.

È veloce, tagliente, spesso implacabile. Ci accompagna nelle scelte, nelle relazioni, nel lavoro. La chiamiamo Critico Interiore o, nella Dinamica dei Sé, anche Confrontatore Interiore.


Contrariamente a ciò che potremmo pensare, non è un nemico da eliminare.

È una parte di noi che parla un linguaggio antico, nato per proteggerci, ma che può essere ascoltato e reinterpretato in modo completamente nuovo.


Il Voice Dialogue ci offre proprio questo: una possibilità di trasformare il Critico da voce sminuente a vero alleato.


🔹 Perché esiste il Critico Interiore?


Il Critico nasce per garantire la nostra appartenenza.

Molto prima che pensassimo alla realizzazione personale, dovevamo assicurarci di non essere rifiutati, esclusi o giudicati dal nostro ambiente.


Per questo il Critico utilizza strumenti molto forti: paura, ansia, senso di colpa, regole interiorizzate, standard impossibili.

È come un vecchio custode che ha registrato ogni “devi”, “non devi”, “stai attento”, “così non va bene” ricevuti nel corso della vita.


Il suo scopo non è farci evolvere.

È farci sopravvivere.


E per riuscirci preferisce esagerare, anticipare, ammonire.

Il problema non è la sua presenza, ma il suo potere totale quando non siamo consapevoli della sua dinamica interna.


🔹 Le due facce del Critico


Il Critico si esprime principalmente in due modalità:


1. La critica verso di sé


È l’energia che ci fa sentire inadeguati, imperfetti, “mai abbastanza”.

Erode la fiducia, genera stress, alimenta il confronto con gli altri.


2. Il giudizio verso gli altri


Quando giudichiamo, stiamo semplicemente spostando all’esterno quelle parti che non riusciamo ad accogliere dentro di noi.

Offre un senso di superiorità momentaneo, ma fragile.

Ci allontana dagli altri e crea distanze non dichiarate.


Nella vita quotidiana queste due forme si alternano con velocità sorprendente, lasciandoci oscillare tra la sensazione di essere “sbagliati” e quella di essere “più giusti degli altri”.


In entrambi i casi, al centro c’è sempre una vulnerabilità non ascoltata.


🔹 Il Critico sul lavoro: un generatore invisibile di stress


In ambito professionale il Critico può diventare particolarmente attivo:


  • quando assumiamo un nuovo ruolo

  • quando siamo molto stanchi

  • quando i riflettori sono puntati su di noi

  • quando temiamo il giudizio del team o dei nostri responsabili

  • quando la performance diventa il metro di misura del valore


In queste situazioni, il Critico si comporta come un “supervisore interno ansioso”:

ci parla come se fossimo costantemente in pericolo, anche quando non lo siamo.


Questo indebolisce l’autostima, sabota le relazioni e rende difficile accogliere feedback autentici, perché tutto viene filtrato dalla paura.



🔹 Come trasformare il Critico in alleato: tre strumenti essenziali


Il Voice Dialogue non cerca di zittire il Critico, ma di restituirgli la giusta collocazione.

Tre strumenti sono particolarmente efficaci.


1. Creare distanza: la nascita dell’Io Cosciente


Riconoscere che il Critico è “una parte” e non “chi siamo” è il primo passo fondamentale.

Dire:

“C’è una parte di me che pensa di aver sbagliato”

è molto diverso da

“Ho sbagliato”.


Questa sottile distanza apre lo spazio dell’Io Cosciente: il luogo interno dove possiamo osservare senza identificarci.


2. Usare l’umorismo per allentare la tensione


Il Critico prende tutto sul serio.

L’umorismo scioglie, respira, ridimensiona.

Non nega la realtà, ma la rende più abitabile.


3. Tornare al corpo


Il Critico non parla solo alla mente: tende il diaframma, irrigidisce le spalle, blocca la gola.

Muoversi, respirare, camminare, danzare: qualunque pratica corporea è un modo per spostare l’energia e ritrovare centratura.



🔹 Quando il Critico si trasforma: la nascita del Mentore


Quando non è più costretto a proteggerci con ansia e durezza, il Critico rivela le sue qualità più preziose:


  • Discernimento: capacità di vedere chiaramente cosa serve davvero.

  • Autorevolezza: quella presenza calma e ferma che nasce da una forza pulita.

  • Disciplina equilibrata: non più perfezionismo, ma costanza e cura.


Il Mentore non vuole tenerci piccoli.

Vuole aiutarci a crescere.

E può farlo solo quando noi smettiamo di identificarci con la sua voce.



🔹 Dal sopravvivere al vivere


Il punto non è far tacere il Critico.

È imparare a non farci governare da lui.


Quando riusciamo a distinguerci dalla sua voce, possiamo finalmente:


  • ascoltare la nostra vulnerabilità

  • scegliere con più libertà

  • relazionarci con autenticità

  • costruire autorevolezza invece di difenderla

  • tornare al centro, nel processo dell’Io Cosciente



E da lì… iniziare a vivere, non solo a sopravvivere.


💬 E tu?


Quale sfumatura del tuo Critico Interiore senti più attiva in questo periodo?

E quale dei tre strumenti — distanza, umorismo o corpo — senti più tuo in questo momento?


di Valeria Sammaruca

 
 
 

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